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Chi dorme…non piglia lettori: i proverbi del (buon) blogger.

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6 Maggio 2014 di Alessandra Toni

A tutti sarà capitata almeno una di queste situazioni.

Passare davanti ad un gruppo di anziani che borbotta sulla deriva del Paese [“Ah, si stava meglio quando si stava peggio…”]

Ricevere una delusione, che un amico cercherà di alleviare con qualche parola consolatoria [“Ricorda, quando si chiude una porta si apre un portone”]

Lamentarsi di primavere o autunni che non arrivano mai ed accorgersi, con nostalgia, di quanto siano cambiati i tempi [“Non ci sono più le mezze stagioni”]

Situazioni diverse, diversissime, ma accomunate da qualcosa: i proverbi.

Possiamo amarli, odiarli, ma non possiamo farne a meno: sono la nostra cultura comune.

Allora mi sono messa a pensare…e se portassimo questa cultura al presente, se la adattassimo al mondo digitale?

Proverbio dopo proverbio, potremmo scoprire che i consigli per stare sul web possono nascondersi proprio là…nella nostra insospettabile saggezza popolare.

♦ Nessuno nasce imparato…

nessuno nasce imparato

…nemmeno sul web.

Primo consiglio popolare per chi vuole avere successo in rete: unire la passione ad una solida conoscenza.

Per far sì che il nostro lettore possa avere Fiducia in noi (la F della formula Fragola) e far in modo che gli altri si accorgano del nostro blog, dobbiamo scrivere contenuti di qualità, utili ed originali, ma per poterlo fare dobbiamo avere chiarezza su cosa proporre e come.

Ancor prima di inaugurare il nostro blog, quindi, dovremmo porci delle domande.

A quale nicchia ci rivolgiamo?

Sappiamo padroneggiare l’argomento?

Conosciamo qualche regola di web writingci muoviamo bene sui social media?

Proprio perché “nessuno nasce imparato”, dobbiamo studiare tantissimo e costruire le nostre conoscenze giorno dopo giorno, perché la ricerca non finisce mai: la scrittura di ogni nuovo post, infatti, ci porrà di fronte ad una nuova ed eccitante sfida che deve trovarci preparatissimi, altrimenti la falliremo in pieno.

Qualsiasi sia il tema su cui vorremo scrivere, quindi, non dovremmo mai sottovalutare la fase dell’approfondimento.

Ricordiamoci sempre che da un grande blog, derivano sempre grandi responsabilità.

 

♦ Inutile piangere…sul “post pubblicato”

A proposito di grandi responsabilità, non poteva mancare nemmeno questo proverbio.

Pochi giorni fa avevo parlato di ragù e sughi di pomodoro come termini di paragone con i post lunghi e quelli brevi [e qui la lotta tra “lunghezza mezza bellezza” e “nel post piccolo sta il contenuto buono” cascherebbe a pennello].

Ecco, adesso immaginiamo di avere ospiti a cena: mica vorremo portare a tavola piatti cucinati malesenza attenzione o con qualche ingrediente sbagliato (magari con il sale scambiato per zucchero o viceversa)?

È vero, il nostro ospite potrà spazzare via quel saporaccio lasciato in bocca con un bel bicchiere d’acqua, ma poi cosa farebbe con quel piatto? Continuerebbe a mangiarlo o lo lascerebbe lì, intero?

Ogni nostro ospite [lettore] merita rispetto, non una cucina [scrittura] frettolosa, distratta, senza cura nei dettagli…se non lo facciamo, poi, non sorprendiamoci di vedere strane espressioni di disgusto sui loro volti.

Per evitare di piangere sul post pubblicato e pentirci di cosa abbiamo scritto quando ormai è troppo tardi, dobbiamo assicurarci che ogni dato sia giusto, che ogni argomentazione sia chiara, che la sintassi sia fluida…ma non solo.

Abbiamo controllato bene la grammatica?

Sembrerà una domanda scontata, ma troppe volte troviamo articoli scritti con apostrofi, accenti fuori posto o congiuntivi incerti, come se la grammatica fosse per quell’autore un ornamento secondario (e per rispolverare qualche regolina spesso dimenticata, ecco un utile post di Ludovica de Luca).

Certo, possiamo correggere l’errore appena ce ne accorgiamo, ma sappiamo che oggi tutto ciò che compare in rete, anche per qualche minuto, potrà avere lunga vita nella memoria e nei computer dei lettori.

Questo ovviamente vale per i blog, ma anche per i social media: su Facebook possiamo modificare un post pubblicato, ma sarà sempre possibile visualizzare anche le versioni precedenti che spesso nascondono incredibili errori, come in questo caso segnalato da Social Media Epic Fails

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Qual è l’unica soluzione?

Un po’ come accade in cucina, quando assaggiamo qualcosa che stiamo preparando per assicurarci che sia buono, così dobbiamo fare con il nostro articolo: leggerlo, rileggerlo e ririleggerlo e possibilmente a voce alta.

A questo punto, dopo averlo letto, potremmo accorgerci che il piatto di parole è troppo pesante e che la palpebra ha rischiato più volte di calare: in questo caso dobbiamo subito alleggerirlo e tagliare il superfluo, prima che qualcuno possa cercare il digestivo da un’altra parte.

Al contrario, il nostro piatto non sa proprio di niente? Arricchiamolo con qualche spezia, con qualche emozione che alla prima scrittura abbiamo forse un po’ trattenuto, insaporiamolo con la nostra personalità, il nostro stile.

Per scrivere bisogna sempre essere attenti e svegli…perché come recita il titolo del post, chi dorme non piglia lettori.

proverbi buon blogger 

♦ L’unione fa la forza

Il web è relazione, è scambio, è collaborazione.

Se ci chiediamo il perché di poche visite nel nostro blog o di pochi followers sui social, magari prima facciamoci qualche domanda su come ci comportiamo in rete…in poche parole, come canta la mia conterranea Irene Grandi, “prima di pretendere qualcosa, prova a pensare a quello che dai tu”.

E quindi…interagiamo con le persone? Leggiamo gli altri blog? Condividiamo e commentiamo i loro post?

Se la risposta è sì, il proverbio successivo farà al caso vostro.

Se la risposta è no…

Una delle cose più belle dell’essere blogger, infatti, è proprio confrontarsi con gli altri.

È assolutamente fondamentale dedicare parte della propria giornata alla lettura degli altri blog: solo così spalancheremo nuove porte, ci metteremo a confronto con punti di vista alternativi, nasceranno idee nuove, conosceremo altri modi di pensare, nuovi concetti, stili di scrittura…e di imparare non si smette mai.

Dobbiamo, però, andare oltre la sola lettura: dobbiamo far parlare il nostro avatar.

Possiamo dargli voce partecipando alle discussioni sui social, interagendo con gli altri nelle communities, condividendo i post più interessanti che abbiamo letto e dei quali vogliamo venga riconosciuto il valore da più persone possibili…e ovviamente, commentando.

Attraverso il comment marketing, spontaneo e mai forzato, possiamo renderci visibili ad un nuovo pubblico, creare connessioni, rafforzare la nostra identità e dare una spinta al nostro blog (e per questo è assolutamente vietato restare anonimi).

Dobbiamo considerare la nostra presenza sul web come un puzzle le cui tessere non sono tutte nelle nostre mani: alcune si nascondono in quelle degli altri e senza di loro, scordiamoci di avere un puzzle completo.

E poi magari chissà, tra una tessera e un’altra, tra un tweet e un commento, possono prendere vita collaborazioni vere, articoli scritti a più mani e guest posts (qui un’interessante guida di Daniele Imperi sul guest blogging).

Non c’è bisogno che sottolinei quanti vantaggi possano portare queste collaborazioni…anzi, potrei sintetizzarli in una sola frase: chi trova un blogger amico, trova un tesoro.

♦ La pazienza è la virtù…dei blogger 

Decido di aprire un blog.

Lo apro.

Voglio avere successo subito.

 

…ehm…in un mese?

…vabbè, in due!

Eh no, non ci siamo…

Chiudo con questo proverbio non perché sia il meno importante, ma proprio perché è il principio alla base della vita di ogni blogger: la pazienza.

Prima di pensare ad avere successo e a diventare autorevoli nella propria nicchia, ne deve passare di acqua sotto i ponti…o meglio, di post sotto le proprie mani.

Bisogna sudare, scrivere, sudare, scrivere, sudare, scrivere. E sbagliare.

Sì, perché gli errori fanno sempre parte degli inizi e non ci abbandoneranno nemmeno dopo, lungo il nostro percorso: io nei primi mesi ne ho fatti tantissimi e continuo a farne, ma vi posso assicurare che sono impressi nella mente uno ad uno, insieme agli insegnamenti che ne ho tratto e continuo a trarne.

Gli errori potrebbero bloccarci, ma in realtà ogni motivo che abbiamo in mente per mollare è solo una scusa…e a proposito di scuse, vi segnalo questo articolo di Riccardo Esposito con le 7 scuse per non pubblicare, dominate proprio da quella paura di non farcela.

Perché è vero, il blog del vicino è sempre più verde e l’umiltà è una delle armi più preziose che dobbiamo avere.

Ma non siamo dei Calimero.

Essere blogger significa conoscere tutti i colori e le sfumature dell’insuccesso, buttarci sopra un secchio di acquaragia e ricavarne un’opera nuova.

Più colorata. Più bella. Più forte.

La virtù principale, quindi, deve essere proprio quella di saper fronteggiare ogni piccolo, grande fallimento, fin dall’inizio.

I primi post passeranno inosservati, rotoleranno via come balle di fieno lungo strade silenziose…

 

…potrebbero passare mesi prima che cambi qualcosa, mesi nei quali non dobbiamo mai smettere di lavorare duro per acquistare visibilità, senza però tradire i propri obiettivi e il proprio stile…mesi nei quali dobbiamo sfruttare ogni momento per catturare nuovi stimoli e scrivere, ogni situazione per dire “Ehi, sono qui!”, cogliere ogni occasione per sperimentare e mettersi in gioco, perché si sa che la fortuna aiuta gli audaci.

Poi lentamente qualcosa inizierà a cambiare…inizierà a cambiare grazie alle relazioni con gli altri, grazie a quel post che viene condiviso e apprezzato…e inizierà a cambiare in noi.

In noi che continueremo a fare errori, ma impareremo. E risbaglieremo. E riimpareremo.

Questo è il meraviglioso “gioco” del blogging: un ottovolante di esperienze ed emozioni, dove a volte sali fino a quasi toccare il cielo con un dito ed altre volte scendi…ma sei sempre in corsa, sempre in carrozza, sempre con le mani volte verso il cielo, pronte a ritoccarlo.

Perché ricordiamoci: solo chi la dura, la vince.

 

E ora lascio la parola a te: ti va di aggiungere qualche proverbio alla mia lista? 😉

4 thoughts on “Chi dorme…non piglia lettori: i proverbi del (buon) blogger.

  1. Mr Tozzo ha detto:

    Articolo molto interessante, io aggiungerei una cosa ad un pezzo del tuo articolo:

    “Un po’ come accade proprio in cucina, quando assaggiamo qualcosa che stiamo preparando per assicurarci che sia buono, così dobbiamo fare con il nostro articolo: leggerlo, rileggerlo e ririleggerlo e possibilmente a voce alta.”

    Leggerlo, rileggerlo e ririleggerlo….. e magari anche farlo leggere ad un’altra persona, molte volte siamo così “assuefatti” a quello che abbiamo scritto che non vediamo gli errori.

    Piace a 1 persona

    • Alessandra Toni ha detto:

      È verissimo…quante volte è capitato anche a me: gli occhi iniziano a perdersi tra le parole e non riescono più a focalizzare cosa è giusto o cosa è sbagliato…a volte, infatti, può accadere il contrario: compaiono errori inesistenti, la lettura improvvisamente diventa poco scorrevole e fluida.

      Io quando mi accorgo di non essere più completamente “lucida”, chiudo tutto e faccio altro, ma l’aiuto di un’altra mente, sicuramente meno assuefatta della nostra, potrebbe essere la chiave di volta, la tessera preziosa che mancava al nostro puzzle di parole…

      Grazie mille per la tua preziosa aggiunta, Andrea! 🙂

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  2. Daniele ha detto:

    Grazie della citazione 🙂

    Aggiungo: La calma è la virtù dei forti.

    Mai andare di fretta nel blogging. Pianificare tutto, il progetto almeno, seguire un calendario editoriale. E non aver fretta di raggiungere grandi numeri, ché solo col tempo arriveranno. Se arriveranno, ovvio. Ma quella è un’altra storia.

    Piace a 1 persona

    • Alessandra Toni ha detto:

      Figurati Daniele, è sempre un piacere condividere ciò che è utile e di valore! 😉

      Giustissimo, la fretta è sempre una cattivissima consigliera e per questo ho concluso proprio con l’accento sulla pazienza: sperare di raggiungere subito il successo senza aver pianificato bene il proprio progetto, è come correre su un pavimento coperto d’olio…non riusciremo a stare in equilibrio a lungo e prima o poi scivoleremo, cadendo sui nostri errori.

      Bisogna saper aspettare e lavorare duramente, perché come aveva detto l’allenatore Vince Lombardi “Il dizionario è l’unico posto dove successo viene prima di sudore”.

      Grazie ancora, Daniele 😉

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